Credenze disfunzionali in psicoterapia razionale emotiva
La psicoterapia razionale-emotiva è uno degli approcci cognitivi che vengono utilizzati nell'ambito della psicoterapia cognitivo comportamentale.
L’ideatore della psicoterapia razionale emotiva è Albert Ellis, psicologo statunitense recentemente scomparso.
Ellis identificò alcune convinzioni rigide e irrealistiche che, una volta adottate, possono essere fonte di disagio.
Di seguito riporto le credenze disfunzionali individuate da Ellis e aggiungo alcuni indizi che potrebbero indicare la presenza di queste convinzioni.
"E’ un’assoluta necessità per gli esseri umani adulti essere amati e approvati da ogni altra persona significativa che fa parte della loro comunità”.
Indizi: avere una paura costante del rifiuto, soffrire intensamente ogni volta si percepiscono gli altri lontani, non esprimere il proprio reale punto di vista per timore di perdere l’approvazione altrui. Adeguare il proprio comportamento alle altrui aspettative. Isolarsi e non legarsi a nessuno per evitare di sentirsi rifiutati.
"Una persona deve essere assolutamente competente, capace e di successo in tutte le aree importati, altrimenti è inadeguata e priva di valore".
Indizi: sentirsi in modo altalenante bravissimi o totalmente incapaci, cercare di dimostrare continuamente agli altri il proprio valore, lavorare moltissimo o al contrario rinunciare ad ogni impegno. Svalutare se stessi e gli altri quando vengono commessi errori.
"Le persone devono assolutamente agire con attenzione e onestà e sono maledettamente malvagie se non lo fanno. Le persone sono le loro azioni negative."
Indizi: essere ipercritici e punitivi verso se stessi e gli altri, etichettare le persone a seconda del loro comportamento.
"E’ tremendo e terribile quando le cose non vanno nel modo in cui vorremmo andassero".
Indizi: sentirsi delusi, tristi o arrabbiati quando le cose non vanno secondo le proprie aspettative.
"I disturbi emozionali sono generalmente causati dall’esterno e le persone hanno poca o nessuna abilità nell’ incrementare o diminuire i loro comportamenti e sentimenti disfunzionali".
Indizi: sentirsi impotenti di fronte alla vita come se si vivesse su una zattera in mezzo a una tempesta. Soffrire di depressione.
"Se qualcosa è o potrebbe essere pericolosa o terribile, allora uno dovrebbe essere costantemente ed eccessivamente preoccupato per questa cosa e dovrebbe continuare a pensare alla possibilità che accada".
Indizi: essere costantemente in ansia, avere pensieri catastrofici, anticipare gli eventi in modo negativo, preoccuparsi continuamente, considerare irresponsabili coloro che non si preoccupano.
"Uno non può e non deve affrontare le responsabilità della vita e le difficoltà ed è più facile evitarle".
Indizi: evitare ogni responsabilità e problema, provare una forte ansia quando ci si trova nell’impossibilità di evitare.
"Una persona deve essere completamente dipendente dagli altri e aver bisogno di loro e non può principalmente occuparsi della sua vita".
Indizi: sentirsi incompetenti, chiedere continuamente l’aiuto degli altri o la loro rassicurazione, pensare di non riuscire a sopravvivere senza il costante sostegno delle altre persone.
"La vita passata di una persona è l’unica determinante del suo comportamento e se qualcosa una volta ha fortemente influenzato la tua vita, avrà un effetto simile per un tempo indefinito".
Indizi: pensare ripetutamente alle scelte, ai problemi o errori del passato, avere difficoltà a focalizzarsi sul presente e ad investire sul futuro.
"I turbamenti delle altre persone sono orribili e uno si dovrebbe sentire turbato per loro".
Indizi: soffrire spesso per i problemi degli altri, prendersi in carico i problemi degli altri anche quando non viene richiesto, tendere all'autosacrificio.
"C’è immancabilmente una soluzione giusta, precisa e perfetta ai problemi umani ed è terribile se questa soluzione perfetta non viene trovata".
Indizi: accettare con molta difficoltà i compromessi e le soluzioni parziali dei problemi. Evitare di predere decisioni se non si considerano "perfette".
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
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