Gestire una critica manipolativa
L'assertività e la differenza tra critiche manipolative e costruttive è stato l'argomento di un articolo pubblicato in cui abbiamo evidenziato l'importanza di discriminare tra questi due tipi di critica.
La discriminazione è un'abilità necessaria ma non sufficiente per permetterci di rispondere ad esse in modo assertivo.
Oggi vedremo come sia possibile gestire assertivamente le critiche manipolative.
Fare domande
Quando ci viene rivolta una critica che ci rendiamo conto essere manipolativa la prima cosa da fare è rivolgere domande al nostro interlocutore al fine di guidarlo verso la formulazione di una critica costruttiva.
Mario: "Non capisci nulla"
Stefania: "Mi stai dicendo che non capisco nulla, potresti spiegarmi meglio cosa intendi?"
Stefania ha usato in questo passaggio la parafrasi, ripetendo la critica di Mario e ha provato a guidarlo verso la formulazione di una critica costruttiva.
Vediamo come potrebbe proseguire il loro dialogo:
Mario "Intendo che sbagli sempre il tuo lavoro"
Stefania "Cosa ti fa dire che sbaglio sempre il mio lavoro?"
Mario "Ieri e oggi ha sbagliato nel fare una pratica"
Stefania "Se ho capito bene mi stai dicendo che in questi ultimi due giorni ho sbagliato una pratica, mi puoi mostrare dove?"
Mario "Sì, guarda qui"
Questo esempio mostra come Stefania abbia guidato Mario, che inizialmente aveva formulato una critica manipolativa e generica, verso la formulazione di una critica costruttiva e specifica.
Tecniche di comunicazione assertiva
Conoscere e padroneggiare alcune tecniche di comunicazione può essere utile a chi si approccia all'assertività.
Servendoci di queste tecniche non dobbiamo dimenticarci che l'assertività è prima di tutto una "filosofia di vita" fondata sul riconoscimento dei propri bisogni e di quelli altrui e su una ricerca di mediazione.
Le tecniche non sono assertive di per sè ma diventano tali se la persona ha compreso e condivide questa filosofia.
Le tecniche che ci possono aiutare a gestire le critiche manipolative sono: l'annebbiamento, l'asserzione negativa, il disco rotto.
L'annebbiamento consiste nel rispondere a chi ci rivolge una critica
manipolativa con l'affermazione "Capisco il tuo punto di vista".
Questa tecnica ha il vantaggio di darci il tempo di riordinare le idee disorientando per un attimo il nostro interlocutore.
La tecnica dell'asserzione negativa consiste nell'ammettere in parte la veridicità della critica manipolatoria.
Mario "Sbagli sempre"
Stefania "Lo ammetto, non sempre faccio le cose correttamente".
Nell'esempio Stefania ammette che l'affermazione di Mario è parzialmente corretta e la ridimensiona.
Infine con la tecnica del disco rotto, la persona ripete più volte la medesima affermazione. Questa tecnica può essere utile quando l'interlocutore è particolarmente aggressivo e non si riesce a pervenire ad una critica costruttiva e ad un dialogo.
Mario "Non capisci nulla"
Stefania "Va bene, ora riprendo il mio lavoro"
Mario "Sei sempre la solita, sei una persona inetta"
Stefania "Va bene, ora riprendo il mio lavoro"
ecc...
Gestire le proprie emozioni
Proviamo a pensare alle situazioni in cui siamo stati criticati e abbiamo reagito con un comportamento passivo o aggressivo.
Scopriremo che le situazioni hanno spesso caratteristiche standard: le critiche provengono da una persona a cui siamo legati affettivamente, si tratta di critiche che toccano aspetti di noi vulnerabili.
Questa constatazione ci porta ad affermare che abbiamo difficoltà a gestire assertivamente le critiche se queste generano in noi forte risposte emozionali.
Proprio per questo motivo lavorando con l'assertività non si può fare a meno di confrontarsi con la sfera emozionale della persona.
La gestione delle emozioni può essere ottenuta grazie a un lavoro sul dialogo interno, sui pensieri e sulle convinzioni che le precedono.
L'attivazione emotivo-fisiologica può inoltre essere gestita attraverso tecniche di rilassamento e autocontrollo.
Oltre a gestire le emozioni è importante imparare a riconoscerle ed esprimerle.
Se questa abilità è carente è probabile che l'emozione non venga espressa ma agita sotto forma di comportamento aggressivo.
Scegliere se esprimere o gestire un'emozione è situazionale ed è una abilità che è utile sviluppare se si vuole vivere la propria vita assertivamente.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
3 commenti
Commento di: Angelo Visitatore
Commento di: admin Membro
Può approfondire con:
- Rolla Enrico, Piacersi non piacere, S.E.I.
- Anchisi Roberto, Gambotto Dessy Mia, Non solo comunicare. Teoria e pratica del comportamento assertivo, Cortina
Buona lettura!
Enrico Parpaglione
Commento di: grazia Visitatore
Quando vivi con una persona che un momento ti tratta male e il momento dopo è allegro è un po difficile praticare l’assertivita allora un po eviti un po subisce e non si può avere un rapporto alla pari
Grazie per questo interessante articolo; ho letto con piacere anche gli altri che riguardano l’assertività.
E’ possibile avere il titolo di qualche libro per approfondire l’argomento?
Grazie