Le ossessioni possono essere definite come pensieri, immagini o impulsi che hanno caratteristiche di ripetitività e persistenza. Le ossessioni sono:
- Intrusive: il pensiero, immagine, o impulso entrano ripetutamente nella coscienza in modo non intenzionale; ovvero, accade contro la propria volontà. Anche se le ossessioni sono provocate per lo più da stimoli esterni (es. toccare un telefono pubblico può suscitare pensieri di contaminazione), si introducono nella consapevolezza contro la volontà di una persona. La loro presenza, infatti, interrompe l'attività in corso catturando l’attenzione della persona e focalizzandola sull’ossessione.
- Inaccettabili: l'intrusione può avere contenuti negativi che possono variare da una semplice seccatura alla sgradevolezza o addirittura all’angoscia, alla paura o all’ansia.
- Resistenti: La persona sperimenta una forte spinta a resistere alle ossessioni, cerca di sopprimerle, o cerca di evitare che entrino nella propria coscienza attraverso strategie di evitamento o di controllo oppure mettendo in atto dei rituali coercitivi (es. evita fattori scatenanti o reprime i pensieri).
- Incontrollabili: La persona sperimenta una ridotta capacità di controllo sull’ossessione che produce un livello di ansia elevata e disagio.
- Ego-distoniche: Le ossessioni rimandano la sensazione che il loro contenuto sia estraneo alla persona, che non sia sotto il suo controllo e che sia incoerente con il proprio pensiero.
La terapia cognitivo - comportamentale per le ossessioni interviene su queste caratteristiche puntando a:
- Normalizzazione delle intrusioni mentali: le ossessioni sono una variante estrema di pensieri e di immagini e impulsi che sono intrusivi e non desiderati.
- Ruolo delle valutazioni difettose: le ossessioni sono estremamente persistenti perché viene attribuita un' importanza esagerata ed erronea ai pensieri intrusivi e non desiderati.
- Differenziazione del pensiero: è fondamentale imparare a distinguere il pensiero intrusivo (ossessivo) dal significato personale del pensiero (la valutazione che facciamo di quel pensiero).
- Strategie di neutralizzazione: rappresentano tentativi di ridurre la frequenza e l'angoscia che accompagna il pensiero ossessivo utilizzando tattiche che tendono a neutralizzarle.
- Individuazione delle credenze disfunzionali: le ossessioni sono radicate in credenze disadattive preesistenti ed assunzioni sulla natura e sul controllo di pensieri intrusivi indesiderati.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino