La cura delle fobie con la realtà virtuale è disponibile a Torino, vediamo in cosa consiste questo utile strumento per il trattamento psicologico delle paure.

La realtà virtuale può essere usata per trattare molti tipi di fobie come la paura delle altezze, la paura di parlare il pubblico, l’agorafobia, la paura degli aghi, la fobie di insetti, piccioni, cani, gatti, la paura di guidare la macchina o di viaggiare in aereo.

L’utilizzo della realtà virtuale nel trattamento delle fobie a Torino si basa sulla terapia cognitivo comportamentale che parte dal presupposto (dimostrato da anni di ricerche e applicazioni) che affrontando le paure per un tempo sufficientemente lungo si possa ridurre in maniera importante la risposta d’ansia.

L’esposizione infatti riduce le paure sia perchè decondiziona il nostro cervello eliminando l’associazione dello stimolo fobico (es. il cane) alla percezione di pericolo. Al contempo le paure si riducono perchè l’esperienza dello stimolo fobico aiuta la persona a modificare le sue credenze (es. la persona avvicinandosi al cane vede che non viene morsa).

Negli interventi con realtà virtuale alla persona viene chiesto di indossare un caschetto che lo proietterà in una realtà simulata. La persona si troverà proiettata in una realtà tridimensionale in cui potrà osservare ciò che sta intorno e ascoltare i suoni di questo ambiente virtuale.

Un’obiezione che si potrebbe fare è la persona sa di essere in una simulazione. Questo è vero ma ciò non toglie che la ricerca e la pratica ci insegnano che la parte emotiva del cervello si accende allo stesso modo nella simulazione così come nel mondo reale in presenza di stimoli ansiogeni. Del resto il nostro cervello usa anch’esso una sorta di simulatore tutte le volte che immaginiamo una situazione senza averla davanti. E chi soffre di ansia sa bene quanto possa essere spaventoso immaginare la situazione che teme.

Quali sono i vantaggi della realtà virtuale? 

• Utile per quei pazienti che hanno difficoltà ad immaginare o che hanno fobie molto forti alle quali non si esporrebbero nella vita reale;
• Riduce i tempi di intervento e i costi per il paziente, il terapeuta può svolgere l’intervento nel suo studio riducendo al minimo gli interventi “in esterna”
• Può ricreare situazioni con caratteristiche difficilmente ripetibili nel mondo reale (es. una perturbazione in volo in un viaggio aereo)
• L’esposizione alle situazioni temute può avvenire gradualmente, il terapeuta può infatti variare lo stimolo proposto (es. viene mostrato prima un ragno piccolo poi uno più grande)
• Tutta l’esposizione può essere monitorata: il terapeuta tiene traccia sia della risposta psicofisiologica della persona con dei sensori, sia delle reazioni verbali con cui descrive l’esperienza che sta vivendo.

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Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino