Disturbi di personalità: un quadro generale
Se la "personalità sana" è costituita da un insieme di caratteristiche che permettono alla persona di adattarsi all’ambiente e di interagire con le altre persone, la "personalità disturbata" è contraddistinta da uno o più tratti poco flessibili e persistenti nel tempo che impediscono la creazione di relazioni stabili e soddisfacenti.
La persona con un disturbo di personalità non è consapevole del problema e considera normale il suo modo di pensare ed agire.
I problemi di adattamento incontrati nella vita privata e sul lavoro vengono attribuiti a cause esterne a sè, pertanto la persona ritiene che siano gli altri che si comportano in modo scorretto e dovrebbero cambiare.
I disturbi di personalità sono talvolta associati ad ansia e depressione e questi sintomi possono spingere le persone che ne soffrono a chiedere aiuto.
Le persone con disturbo di personalità sono come intrappolate dai loro schemi disfunzionali e pertanto faticano a riconoscere il ruolo che giocano attivamente nello scatenare e mantenere i problemi relazionali e lavorativi.
Dietro un disturbo di personalità c’è spesso una storia di bisogni non soddisfatti nel corso dell’infanzia.
La Schema Therapy ha individuato i seguenti bisogni che i bambini cercano di soddisfare nel corso della loro infanzia:
* protezione, stabilità, cure e accettazione;
* autonomia, senso di competenza e identità;
* libertà di esprimere i bisogni e le emozioni;
* spontaneità e gioco;
* limiti realistici e autocontrollo.
Quando i genitori e gli altri adulti significativi non permettono al bambino di soddisfare questi bisogni egli sviluppa strategie alternative per ottenerne il soddisfacimento o per ridurne l’importanza.
I bambini riescono ad adattarsi anche agli ambienti più ostili, deprivanti o violenti pur di mantenere la relazione con i genitori.
Le strategie che i bambini sviluppano per adattarsi situazioni familiari pericolose, difficili, poco stimolanti o vizianti finiscono però per stabilizzarsi e permanere anche nell’età adulta.
Ma tratti e comportamenti che potevano avere un ruolo importante nell'infanzia potrebbero risultare sconvenienti nel corso dell'età adulta.
I disturbi di personalità sono stati suddivisi dai clinici in 3 gruppi (cluster) detti A, B e C.
I disturbi di personalità del gruppo A comprendono: il disturbo paranoide, schizoide e schizotipico. Queste persone hanno un atteggiamento caratterizzato da grave isolamento sociale, comportamento bizzarro e sospettosità. Si tratta di pazienti che difficilmente vengono seguiti in un contesto privato e che spesso non cercano aiuto.
I disturbi di personalità del gruppo B comprendono: il disturbo narcisistico, istrionico, antisociale e borderline.
Questi disturbi sono caratterizzati da un'intensa emotività e da una mancanza di attenzione alle emozioni e ai bisogni delle altre persone.
Infine i disturbi di personalità del gruppo C che comprendono: il disturbo dipendente, evitante e ossessivo.
I disturbi di personalità di questo gruppo sono spesso associati ai disturbi d’ansia sebbene non è vero il contrario: non tutte le persone che soffrono d’ansia hanno un disturbo di personalità.
In post successivi approfondiremo alcuni dei più diffusi disturbi di personalità.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
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