Disturbo d'ansia generalizzata: preoccupazioni e rimuginazioni sulle preoccupazioni
“Tiziana è una signora di 60 anni che, da poco meno di anno, si preoccupa per tutti i piccoli cambiamenti che avvengono nella sua routine quotidiana. Basta che un’amica la contatti telefonicamente per dirle che vorrebbe andare a trovarla o che necessiti di recarsi al supermercato o semplicemente il pensiero di dover spolverare casa, perchè le affiorino alla mente preoccupazioni e ansia.
Tiziana sa di non essere “una fannullona”, ha sempre lavorato moltissimo facendo anche più del necessario per il marito e i due figli. Sia il marito che i figli da ormai quattro anni passano la loro giornata fuori casa e la lasciano sola durante il giorno: la solitudine e il silenzio sono riempiti dai pensieri rimuginativi di Tiziana. Il risultato è che si sente priva di forze, ha la testa confusa e colma di pensieri negativi. Durante la notte dorme male, si risveglia molte volte e fatica a riprendere sonno.”
La signora Tiziana soffre di un disturbo d’ansia generalizzata. Indagando più a fondo scopriamo che a livello psicologico la sua vulnerabilità era dovuta alla presenza di schemi precoci disfunzionali quali la deprivazione affettiva e il sacrificio di sè.
Il disturbo era infatti emerso quando, dopo aver passato la sua vita a sacrificarsi per gli altri (con il desiderio sommerso che gli altri si prendessero cura di lei), si era resa conto che le altre persone inevitabilmente facevano le loro scelte e seguivano i loro bisogni.
Come può essere affrontato un caso di questo tipo?
L’intervento in questi casi avviene sia sugli schemi profondi che attraverso l’applicazione di tecniche cognitivo-comportamentali che permettono di ridurre il quadro sintomatico e aiutare la persona ad affrontare e gestire l’ansia generalizzata.
Di seguito approfondiamo le caratteristiche del disturbo d'ansia generalizzata che presentava la sign. Tiziana.
Il disturbo d’ansia generalizzata è presente in circa il 3% della popolazione ed è caratterizzato dall’emergere di ansia e preoccupazioni che si manifestano per la maggior parte della giornata per un arco di tempo che sia almeno di sei mesi.
Queste preoccupazioni possono riguardare eventi, attività e piccole mansioni che in precedenza venivano svolte senza problemi.
Chi soffre di questo disturbo ha grosse difficoltà nell’ignorare o ridimensionare le preoccupazioni che affiorano alla mente: tende al contrario a rimuginare sulle preoccupazioni. Questo iperlavoro cognitivo può dà luogo a sintomi psicofisici quali:
affaticamento, difficoltà di concentrazione, irritabilità, tensioni muscolari e difficoltà a prendere sonno o sonno agitato.
Un criterio importante che ci permette di definire se ci troviamo di fronte a un disturbo d’ansia generalizzata è la presenza di una compromissione del funzionamento della persona in una delle sue più importanti aree di vita.
Ad es. nel nostro caso la signora Tiziana riduce drasticamente le interazioni sociali a causa dell’ansia.
Da un punto di vista psicologico, è stato dimostrato che le preoccupazioni presenti in questo disturbo possono essere di due tipi. Il primo tipo lo abbiamo già descritto, si tratta di preoccupazioni su eventi esterni o interni a sè (es. malattie, sintomi fisici).
Il secondo tipo di preoccupazioni riguarda invece le preoccupazioni stesse!
La nostra Tiziana ha chiesto aiuto poichè si preoccupava che le sue preoccupazioni la potessero fare impazzire. Al contempo, se le veniva chiesto di parlare di una preoccupazione specifica (es. fare la spesa) sosteneva che la sua preoccupazione era giustificata e utile ad affrontare il compito.
Da un lato le preoccupazioni sulle preoccupazioni vengono viste dalla persona come pericolose, dall’altro c’è la convinzione che preoccuparsi sia un utile strumento per affrontare i problemi!
In questo post ho voluto descrivere le caratteristiche principali del disturbo d’ansia generalizzata, dedicherò in seguito ulteriore spazio alla trattazione del circolo vizioso psicologico che sostiene il disturbo e alle modalità attraverso le quali avviene un trattamento.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
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