Due vite simili ma molto diverse
Mario e Antonio hanno la stessa età, un lavoro simile e una famiglia. La loro situazione è da un punto di vista oggettivo simile. Mario è un tipo positivo, sa che il suo lavoro non gli dà ciò che vorrebbe ma considera la cosa una sfida, pensa che impegnandosi al massimo si farà notare dai superiori e potrà aumentare lo stipendio e svolgere mansioni più interessanti.
In famiglia Mario affronta i problemi che talvolta nascono con la moglie cercando di trovare una mediazione ed esprimendo in modo sincero e rispettoso i suoi sentimenti senza essere aggressivo nè passivo. Antonio si sente frustrato a lavoro, vive male il fatto di non svolgere l’attività che si aspetta e di non ricevere un compenso adeguato, si lamenta spesso con i suoi colleghi per questo.
Antonio pensa che per lui non ci saranno possibilità, che forse è lui il problema e la causa di questo fallimento. Vive la sua vita come fosse senza futuro e non pensa alla possibilità di impegnarsi per modificare le cose. Antonio in famiglia si irrita spesso con la moglie anche per discussioni banali e tende ad avere un atteggiamento aggressivo per poi chiudersi in lunghi silenzi. Questo semplice racconto della vita così simile ma così diversa di Mario e Antonio ci fa riflettere sull’importanza che ha il modo con cui interpretiamo ciò che accade nella nostra vita.
La vita di Mario è guidata dalla ricerca di ciò che è positivo, non si lamenta per quanto gli manca ma piuttosto vive la mancanza come una sfida. Egli è in grado di esprimere i propri sentimenti alla moglie senza ferirla e questo fa sì che le discussioni si concludano in modo costruttivo. Antonio vede la sua vita come priva di sbocchi e ha una visione negativa anche di sè. Con la moglie tende ad essere aggressivo e si isola evitando il confronto.
Quali potrebbero essere i finali delle due storie? Chi ha più probabilità di migliorare la propria situazione lavorativa? Chi di mantenere una buona stabilità familiare? A volte pensiamo che la causa dei nostri mali sia intorno a noi e non ci curiamo di ciò che pensiamo e di come ci poniamo nei confronti degli altri e della vita.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
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