7 commenti
Commento di: GIULIANA Visitatore
Commento di: Esther Visitatore
Complimenti,bellissima ed efficace desqrizione del quadro clinico tipico e del possibile approccio sano e pratico e immediato per il miglioramento di esso.
Commento di: Alfredo Visitatore
Mia moglie è una casalinga quasi cinquantenne che deve fare veloce, tutto e perfettamente (lavori di casa, spesa alimentare e quanto serve).
Ho provato a farle notare che potrebbe essere un po’ ansiosa e che certi suoi malesseri non dipendono tanto dalla quantità in sé di lavoro (altrimenti le donne che lavorano fuori casa sarebbero tutte ricoverate!), bensì dal suo approccio mentale al lavoro. Il risultato è stato che si è arrabbiata e abbiamo litigato!!! Forse, ho sbagliato qualcosa … .
Commento di: valentina Visitatore
anche a me piace questo articolo, come approccio cognitivo può aiutarmi, perché sono una persona tendenzialmente abbastanza rigida,,..mi piace come approccio, perché applicabile nel breve, ma preferisco lavorare anche sul profondo
Commento di: Maria Visitatore
Sicuramente, “vorrei” fa sentire meno ansiosi e arrabbiati e aiuta anche a superare taluni stereotipi circa quanto ci aspettiamo dal prossimo. Però il “vorrei” fa sentire molto tristi per ciò che si “vorrebbe", ma non si è in grado di ottenere, e dunque non si ha… No?
Commento di: admin Membro
@Maria qualunque desiderio o aspettativa può generare sofferenza se non contempla anche la possibilità che le cose vadano diversamente.
Commento di: Laura Visitatore
Sono Laura, ho 25 anni. Tutta la mia vita è descritta in queste righe, lo trovo deprimente. Ho provato una terapia cognitivo comportamentale, ci sono andata per un anno circa, non riuscivo a capire se c’erano benefici o meno. Poi per conoscenze sono giunta da un fagioliano con l’approccio della terapia di gruppo, ci vado da due anni, l’impressione iniziale è stata più che buona, come se mi avesse mostrato un mondo di cui fino ad allora non riuscivo a immaginare l’esistenza. Ora però anche la terapia è rientrata tra i miei “devo” e non riesco più a coglierne il beneficio. Sono arrivata ad odiare talmente tanto i miei devo che non riesco più a fare le cose che mi impongo, ma i miei vorrei non li conosco neanche. Il risultato è che non riesco più a fare nulla. Dovrei vederlo come una cosa positiva? O è l inizio della fine?
grzie,mi ha fatto bene leggere,questo discorso sul dovere, io sono così, spero di riuscire a cambiare e aggiungerela parola vorrei nella mia vita per migliorarla.
con affetto Giuliana