L'invidia è un'emozione normale?
L’invidia è un’emozione che tutti prima o poi provano, ma quanti sono disposti ad ammetterlo?
Ammettere di provare invidia non è facile!
Chi prova invidia sente vergogna nel manifestarla poichè vorrebbe dire riconoscere pubblicamente il proprio senso di inadeguatezza.
Ma quando proviamo invidia? L’invidia si prova quando una persona che per certi versi ci assomiglia (potrebbe essere un amico, un collega, un coetaneo ecc..) possiede qualcosa che desideriamo.
Possiamo provare invidia per una varietà di cose: caratteristiche fisiche, sentimenti provati dall’altro (es. felicità o amore), competenza sociale, riconoscimento da parte degli altri, potere, guadagno, relazioni o possesso di oggetti di valore.
Il sentimento di invidia verso qualcuno può portarci a provare irritazione, rabbia o ostilità nei suoi confronti. Queste emozioni possono essere completamente ignorate dalla persona invidiata.
Frequentemente l’invidioso fantastica che le cose inizino ad andare male all’invidiato, ristabilendo, almeno in fantasia quel senso di equità e giustizia che gli appare infranto.
“Margherita è stata lasciata dopo sei anni di fidanzamento da Gianni. Non era più innamorata e non ha alcun desiderio di tornare insieme a lui ma prova una forte invidia nei confronti del suo ex che dopo qualche mese si è fidanzato. L’invidia è alimentata dal vedere sui social le foto di Gianni con la sua nuova ragazza. Margherita non lo ammetterà mai ma continua giorno dopo giorno a guardare il profilo social di Gianni augurandosi che giunga la notizia della fine della sua relazione.”
A volte l’invidioso si spinge fino a tentare attivamente di danneggiare l’invidiato magari danneggiando oggetti da lui posseduti al fine di ridurre l’umiliazione che prova nel vederlo felice.
“Mario è consumato dall’invidia per il fatto che al suo collega di lavoro Giorgio sia stata assegnata una promozione e alzato lo stipendio. Mario sorride forzatamente quando Giorgio gli parla della sua promozione ma prova dentro di sè una forte rabbia. Senza farsi vedere dai colleghi Mario sfoga la sua rabbia rigando con una chiave la macchina di Giorgio”.
Talvolta il tentativo di rivalsa si realizza facendo circolare voci negative sul conto della persona invidiata.
“Simona e Monica sono due amiche single da diversi anni. Simona si fidanza e riduce le sue uscite con Monica. Quando parla con amiche in comune Monica mette in dubbio che Simona sia realmente convinta della sua relazione e fedele al suo ragazzo.”
Altre volte l’invidioso mette in atto il noto principio della “volpe e l’uva” esprimendo pubblicamente un sentimento contrario rispetto a ciò che prova.
“Andrea è un amante di un modello di auto che non si può però permettere, il suo amico Marco acquista proprio quel modello di auto. Andrea parlando con lui afferma: <<bella ma non l’avrei mai scelta, consuma troppo e c’è di meglio in giro>>".
L’invidia è un problema?
L’invidia di per sè, come qualunque altra emozione, non è un problema! Può diventare un problema se è fonte di intenso e prolungato disagio per chi la prova o se dà luogo a comportamenti inadeguati nei confronti delle altre persone.
Provare cronicamente invidia può determinare una costante insoddisfazione verso la propria vita con umore depresso e sentimenti di sconfitta e inadeguatezza e/o una frequente rabbia e odio verso la persona invidiata.
Esiste un’invidia buona?
L’invidia può comunque avere anche una funzione positiva, può aiutare infatti a comprendere i propri desideri e motivare la persona a ricercarne la soddisfazione.
Quando l’invidia diventa più vicina all’ammirazione questo può motivare all’azione, l’altro può essere visto come un modello da imitare e si può cercare di modificare il proprio comportamento e lavorare su di sè per migliorarsi.
In questo caso l’invidia non spinge a ridurre il supposto potere dell’altro ma ad aumentare il nostro, ci si sposta verso una sana competizione soprattutto con noi stessi!
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
Salve a tutti sono di 28 anni e da tre anni faccio Emdr. Ho scavato nel mio passato e ho scoperto traumi pesanti , come il lutto , l abbandono la violenza sessuale e fisica ( trattato male fisicamente e psicologicamente )sono omosessuale e mi sono sempre odiato , perché avevo la cognizione di essere sbagliato peccaminoso e bastardo . Sono cresciuto in un contesto familiare nn violento fisicamente ma psicologicamente dato da una madre infantile e un padre assente e rozzo che cmq in un qualsiasi modo ha cercato di volermi bene a suo modo . Non mi ha mai alzato nani , ma la sua assenza , ha fatto sì che io mi sentissi vulnerabile difatti venivo trattato male da tutti deriso , picchiato e violentato . Quindi lascio notare a voi quanto solo io mi sia sentito . Una madre troppo presente con le calunnie , punizioni divine date da dio e un disturbo ossessivi compulsivo , delirante mistico e nevrosi . La mia autostima e sempre stata distrutta , i miei non conoscono nemmeno in cosa sono bravo e ad oggi mi ritrovo ad elaborare la violenza sessuale subita più volte che fa male male male . Non posso più pretendere che i miei cambino , io sono un adulto ormai e devo badare a ql bambino che ero e che ha subito tanto . Purtroppo non mi fido delle xsone e soprattutto dei maschi , spesso capita di trincare un po’ di vino x ascoltate le mie emozioni , ma solo la sera , che x me la sera e drastica . In oltre nn trovo lavoro e nessuno mi si fila .solo sporchi ragazzi che vogliono trombarmi ( scusando il termine ) so che ne uscirò , ma elaborare questi traumi e pesante e come riviverli , xò se ho scelto di farlo e xk infondo so che ho una forza e vedo le cose posirmtive. Avevo solo bisogno che qlk estraneo mi asoltasse . Ora mi tocca costruire la mia fiducia , la fiducia negli altri e risalire su xk l Emdr mi ha aperto finestre che ormai avevo rimosso