La gestione del tempo
Quante volte abbiamo detto o ci siamo sentiti ripetere: "se solo avessi più tempo..."?
La gestione del tempo è causa di stress per molte persone, sianno esse studenti, casalinghe, impiegati, manager.
Una percezione comune è quella di voler (o dover) fare molte più cose di quelle che il tempo a disposizione ci permette.
Il tempo può allora esser vissuto come un nemico sfuggente, indomabile.
Se prestiamo attenzione alle persone, noteremo come, pur avendo lo stesso tempo a disposizione e compiti simili da svolgere, alcune persone si affanneranno per riuscire a fare tutto, mentre altre organizzeranno bene il loro tempo risparmiandosi ansie e preoccupazioni.
Qual è il segreto di queste persone?
Si tratta solitamente di persone che grazie all'esperienza sono riuscite a sviluppare una metodologia efficace per gestire il proprio tempo. In questo post e in altri successivi vedremo alcuni metodi che ci possono aiutare nella nostra "lotta contro il tempo".
Prima di iniziare, possiamo chiederci: cosa significa gestire il proprio tempo?
Significa innazitutto essere in grado di lavorare in modo organizzato e metodico, terminare il lavoro in tempi più brevi, dedicare ad altro (riposo, hobbies ecc..) il proprio tempo.
Gestire il proprio tempo non vuol dire quindi lavorare più duramente o sviluppare dipendenza dal lavoro.
Imparare a pianificare il nostro tempo ci permetterà di scegliere quante ore dedicare alla famiglia allo studio, al lavoro ecc..
In definitiva, possiamo dire che, gestire il nostro tempo equivale a gestire noi stessi.
A questo punto non ci resta che muovere il primo passo: comprendere cosa è importante per noi ovvero come vorremmo utilizzare il nostro tempo.
Qual è la missione attuale della nostra vita? Quali sono i nostri obiettivi a breve, medio e lungo termine?
Vediamo alcuni esempi di missione di vita.
Roberto è un appassionato di alpinismo e la missione della sua vita è stare a contatto con la natura e la montagna. Per lui il lavoro, le relazioni, le amicizie, sono in funzione di questa passione.
Graziella è da sempre stata interessata a fare volontariato. La sua missione è aiutare le altre persone. A Graziella non importa quanto può guadagnare con il suo lavoro, le piace perchè essendo part-time le permette di dedicare ore al volontariato.
Marco è un imprenditore cinquantenne, la sua missione è aumentare il fatturato aziendale. Egli vorrebbe pertanto occuparare la maggior parte del suo tempo in questa attività. Al tempo stesso si rende conto che non può lasciare sola la moglie e desidera riuscire a ricavare tempo da dedicarle.
Come abbiamo visto negli esempi riportati la missione individuale può essere molto diversa, da una persona all'altra.
Definire la missione della propria vita significa poter dare una direzione ai propri sforzi e rendere più probabile il raggiungimento di gratificazioni.
Al tempo stesso è possibile modificare nel tempo la propria missione, ad es. ampliandola con altri interessi.
Inoltre, l’esperienza di vita può tavolta ribaltare la nostra visione dell’esistenza e spingerci a cambiamenti netti della nostra missione.
Oltre alla definizione della missione della nostra vita è importante stabilire obiettivi a lungo, medio e breve termine che siano coerenti con essa.
Consideriamo a breve termine obiettivi da ottenere entro 1-2 mesi, a medio termine obiettivi da ottenere in 6 mesi, a lungo termine obiettivi da ottenere entro due anni.
Una volta definiti gli obiettivi possiamo muovere un secondo passo: comprendere come stiamo usando il nostro tempo.
Per rispondere a questa domanda dobbiamo iniziare a monitorare la nostra giornata al fine di comprendere quali attività abbiamo svolto.
Segnando le nostre attività su un diario potremo scoprire quanto tempo dedichiamo agli obiettivi che desideriamo perseguire e quanto tempo perdiamo in attività che non ci danno alcuna gratificazione a breve o lungo termine.
Nel prossimo post descriverò alcune tecniche che ci possono aiutare a gestire meglio il nostro tempo.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
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