La motivazione
Io muoio? Io muoio? Io vivo! Io vivo!
Io muoio? Io muoio? Io vivo! Io vivo!
Questo è l'uomo dai lunghi capelli
Che ha persuaso il Sole
E l'ha convinto a splendere di nuovo
Un passo in su! Un altro passo in su!
Un passo in su, un altro... il Sole splende!!!
Hi!!! Fonte: Wikipedia
(Testo del Ka Mate, una versione della Haka, la danza tradizionale Maori resa celebre nel Mondo dalla nazionale neozelandese di rugby, gli All Blacks).
Nella lavoro di psicologo la motivazione può essere considerato un potente strumento per dare ai clienti la forza di lottare contro le proprie difficoltà e raggiungere gli obiettivi che si erano prefissi.
Inizialmente le persone si motivano sentendo le parole dello psicologo ma lo scopo di un lavoro di questo tipo è far sì che arrivino a motivarsi da soli cambiando il proprio dialogo interno ovvero il proprio modo di parlare a se stessi.
Perchè durante un percorso psicologico è importante la motivazione?
Molte persone tendono a non distinguere se stesse dalla problematica che stanno vivendo.
Roberta soffre di ansia da diversi anni, se le chiediamo di parlare di sè ci dice come prima cosa che è una persona ansiosa. L'ansia condiziona la sua vita a tal punto da impedirle di presentarsi agli esami universitari pur essendosi preparata molto bene.
Quando l'ansia le dice di non andare all'esame, lei cede, è l'ansia ad avere il controllo su di lei.
Fabio è un ingegnere di 33 anni e soffre di fobia sociale, ha scelto un lavoro nel quale dovessa avere pochi contatti sociali ma ora le sue difficoltà sono aumentate.
Si rende conto che soffre per questa condizione ma al tempo stesso si dice "sono fatto così". Fabio ormai pensa di essere la sua ansia sociale.
Francesca soffre di depressione da 3 anni e si è convinta di essere così di carattere.
La mattina, si sente depressa, se ne sta a letto invece di alzarsi e si mette a pensare a tutto ciò che va male nella sua vita.
Da un po' di tempo è convinta di "essere la sua depressione".
Quando ci convinciamo di "essere le nostre difficoltà psicologiche" di fatto ci arrendiamo al nostro disagio, rinunciamo ad una vita confortevole, accettiamo di stare male per paura di stare ancora peggio.
Vediamo che sequenza si attiva nella persona:
--> Provo disagio
--> Non riesco a stare meglio
--> Mi convinco che sono fatto così
--> Continuo a provare disagio e penso che non sarò mai felice
Le convinzioni che abbiamo influenzano profondamente il nostro presente e il nostro futuro, ci portano a fare alcune scelte piuttosto che altre.
Le nostre convinzioni diventano le parole che diciamo agli altri, le parole diventano i nostri comportamenti che, dopo diverse ripetizioni, porteranno all'acquisizione di abitudini.
Francesca, si abituerà a stare a letto da sveglia e le verrà spontaneo farlo anche in seguito.
Le abitudini diventeranno carattere: anche gli altri ci diranno che siamo fatti così vedendo come ci comportiamo abitualmente.
Il nostro carattere diventerà il nostro destino. Imprigionati da come vediamo noi stessi e da come gli altri ci vedono rimarremo ingabbiati nel nostro malessere.
Pensieri->Parole->Comportamenti->Abitudini->Carattere->Destino
Come può intervenire la motivazione per evitare che la nostra scarsa autostima, i nostri pensieri negativi, diventino il nostro destino?
La motivazione può attivare la persona a livello emozionale, farle nascere il desiderio di battersi per quel benessere a cui stava rinunciando.
Per far ciò è imprescindibile che si instauri una buona relazione cooperativa tra paziente e psicologo, che il lavoro che si svolge sia chiaro ad entrambi, siano chiari gli obiettivi e le risorse da attivare per raggiungerli.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
Lascia un commento