Lo stile comportamentale passivo
Marta lavora in un ufficio ammistrativo insieme ad una collega piuttosto pigra.
Marta ci tiene a svolgere il suo lavoro correttamente, la collega, invece, passa la sua giornata su internet o al telefono e le chiede spesso di svolgere lavori che erano stati assegnati a lei.
Marta prova disagio, vorrebbe rifiutarsi ma teme che la collega reagisca in modo aggressivo. Finisce ogni volta per tacere e svolgere il lavoro senza esprimere il proprio fastidio.
Quando Marta torna a casa prova ancora rabbia..si rende conto che non è stata capace a esprimere le proprie ragioni a farsi valere come avrebbe voluto.
Marta ha sul lavoro uno stile comportamentale passivo. Le caratteristiche di tale stile sono:
- difficoltà ad opporsi alle richieste altrui
- acquiescenza di fronte alle opinioni degli altri
- sottomissione agli altri per paura di comportamenti aggressivi
- non espressione dei propri punti di vista
- sensazione di essere usati dagli altri
- incapacità di lamentarsi per un servizio o prodotto inadeguato
- timore di irritare o infastidire gli altri
L’atteggiamento e la comunicazione passiva hanno la caratteristica di non riflettere i bisogni e i sentimenti della persona.
A lungo termine questa mancata espressione di sè porta la persona passiva a provare disagio.
Il passivo può sperimentare dentro di sè una profonda rabbia ed esprimerla in modo esplosivo solo in alcune occasioni o contesti.
Ad es. può essere passivo a lavoro ma esplodere facilmente nelle discussioni con i familiari che avvengono a casa.
Il training assertivo permette di intervenire efficacemente su questa modalità comportamentale aiutando la persona a sviluppare un modo nuovo per relazionarsi con gli altri.
Il traning assertivo permette l'acquisizione di nuove abilità mediante tecniche comportamentali e role playing eseguiti in un contesto protetto.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
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