L'ottimista ha sempre ragione?
Nel pensiero comune si è soliti distinguere le persone in "ottimiste" e "pessimiste", tuttavia, questa distinzione sembra lasciare fuori posizioni più sfumate.
Nel corso del mio lavoro ho avuto modo di osservare le seguenti distinzioni:
Ottimista ingenuo
L’ottimista ingenuo ricorda con più facilità gli eventi positivi e dimentica subito quelli negativi. Trascura i problemi che incontra nelle situazioni ed è spesso di buon umore, ignora le emozioni negative e, se compaiono, cerca subito di distrarsi in modo da non entrarci in contatto. Ha la convinzione che le cose si metteranno per il verso giusto senza grandi difficoltà.
La sua visione ottimistica ma poco realista può portarlo ad ingigantire la percezione della propria possibilità di successo in un'impresa.
Ottimista – realista
L’ottimista –realista è consapevole della possibilità che le cose non vadano sempre per il verso giusto ma non si perde d’animo per questo.
Sa accettare gli accadimenti sui quali non ha controllo ma si impegna ad agire con decisione se sa di poter modificare la situazione.
Ha chiari i suoi obiettivi e li persegue con passione andando alla ricerca di un continuo miglioramento.
E' in grado di riconoscere i suoi punti di forza e debolezza e valuta con equilibrio le opportunità e i rischi delle situazioni che affronta.
Pessimista – realista
Sebbene dia una lettura sufficientemente realistica delle situazioni si concentra su ciò che non va. Se pensa alle situazioni del passato si ricorda per prima cosa gli eventi negativi e pensando al futuro cerca di prevedere i rischi piuttosto che le opportunità.
Il pessimista-realista è interessato ad evitare ciò che non vorrebbe accadesse piuttosto che a raggiungere ciò che desidera.
Non esagera nell’analisi dei rischi, tuttavia considera poco gli aspetti positivi delle situazioni, è convinto che pensando in modo pessimistico potrà evitare situazioni spiacevoli.
Pessimista cosmico
Il pessimista cosmico tende a vedere i problemi passati, presenti e futuri in modo catastrofico.
La sua percezione della realtà è distorta, il focus è esclusivamente sugli aspetti negativi mentre quelli positivi vengono esclusi o minimizzati.
Il pessimista cronico spesso va incontro a cicli di ansia e depressione che lo portano ad una visione ancora più negativa di sè e del mondo.
Se da un lato si rende conto che il suo pessimismo lo sta danneggiando, dall’altro ritiene che sia in qualche modo necessario per evitare il peggio.
L'atteggiamento ottimista o pessimista è influenzato anche da un approccio alla conoscenza che può privilegiare i segnali emozionali o gli aspetti razionali.
Razionale/realista
Considera le situazioni utilizzando quasi esclusivamente la parte logico-razionale del cervello, si può ricordare i dettagli delle situazioni vissute ma non sa rievocare le emozioni provate. Le sue scelte sono successive ad un’analisi razionale della situazione. Non si fa coinvolgere dalle preoccupazioni circa il futuro così come non mostra passione in ciò che fa. Ha difficoltà nelle scelte che coinvolgono aspetti emozionali.
Emozionale/sensibile
Considera le situazioni in base a ciò che prova, può oscillare spostandosi rapidamente tra l'ottimismo e il pessimismo in base a ciò che sente a livello emotivo. Può sentirsi in balìa delle sue emozioni.
Consapevole/flessibile Ha appreso a riconoscere i propri atteggiamenti preferenziali di fronte alla realtà ma è in grado anche di sperimentarsi in modalità diverse. Integra le informazioni emozionali e quelle razionali ed è in grado di utilizzare l'intuito. Può scegliere un approccio ottimista o pessimista a seconda del contesto e della necessità.
In definitiva l'ottimismo e il pessimismo hanno evidentemente avuto entrambi un importante ruolo nell'evoluzione umana. L'ottimismo ha permesso di esplorare l'ambiente alla ricerca di nuove risorse e di nuove idee, il pessimismo ha permesso di preservare le risorse acquisite difendendole dalle minacce presenti e potenziali.
Entrambi questi atteggiamenti sembrano sani, ciò che può risultare problematico è la loro estremizzazione. Al fine di utilizzare un approccio efficace sembra avere un ruolo fondamentale la consapevolezza della proprie emozioni, pensieri e del proprio atteggiamento, nel continuum ottimismo - pessimismo, con cui si affrontano i problemi.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
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