Quanto sei ottimista? (1)
Articolo su Repubblica 16 settembre 2001: “Alex Zanardi, 35 anni il prossimo 23 ottobre, non è più, come amava definirsi, un uomo fortunato che guadagna tanti soldi ma rispetta «chi fatica a mangiare». Da ieri è un pilota senza gambe, una gli è stata amputata sopra il ginocchio, l' altra appena sotto, in un intervento chirurgico durato più di 5 ore, conseguenza di un impatto agghiacciante.”
Intervista a La7 di Alex Zanardi anno 2007: “Tutte le mie sfide possono essere viste come tali ma di fatto nascono da passioni, dalla fortuna anche di poter scegliere di trasformare delle passioni in un’opportunità o addirittura in una professione come nel caso delle auto da corsa, quindi sono fondamentalmente un uomo molto fortunato”.
Il nostro benessere psicologico è influenzato da come interpretiamo il nostro passato, presente e futuro. Possiamo allora chiederci: affrontiamo la realtà da inguaribili ottimisti o da pessimisti? Se pensiamo al passato qual è il primo evento che ci viene in mente e quali emozioni proviamo? Come affrontiamo il presente e cosa ci aspettiamo dal futuro? Come reagiamo di fronte alle difficoltà della vita?
Queste domande ci permettono di iniziare a riflettere su quali sono i nostri atteggiamenti mentali abituali.
Nel prossimo post parleremo di ottimismo e pessimismo, individuando alcune sottocategorie alle quali potremmo appartenere: l’ottimista ingenuo, l’ottimista realista, il razionale/realista, il pessimista realista, il pessimista cosmico.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino
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