"Di solito le principesse sono allegre, questa principessa è triste" Elisa
Nel corso di un percorso di consultazione psicologica è importante capire quali sono i pensieri che portano la persona a stare male emotivamente.
Per monitorare i pensieri è utile scriverli, di seguito riporto i pensieri di Elisa, una studentessa di 20 anni.
Non so più cosa devo fare, sono in ritardo con gli esami, non ho più voglia, non mi importa più niente, sono al secondo anno e ne ho dati solo due.
Tutti sono in regola con gli esami, io ho tutte le materie del primo anno oltre a quelle del secondo.
Ancora devo dare quelle del primo anno perchè mi sono tanto cullata, tanto sapevo che io non mi dovevo iscrivere all’università, cosa mi sono iscritta a fare, tanto faccio illudere solo i miei genitori che spendono soldi per me e si illudono e basta. Io ho provato ad impegnarmi ma non ci riesco, penso che sono tanto indietro, non ce la faccio, punto e basta. Ho preso dei bei voti ma tanto cosa serve, non ho più voglia, mi sento tanto sola.
Ci sono tante cose che ancora non ho capito: i laboratori devono essere superati entro il secondo anno di immatricolazione, io non so fare niente, come faccio, che tanto so già che non li supero!
La professoressa ha detto che se uno non li supera deve cambiare facoltà, ma io, se faccio acqua da tutte le parti, cosa mi iscrivo da un’altra parte se tanto qui ho fatto pena...è solo colpa mia, perchè io all’inizio sapevo che non c’era nessuna facoltà che mi potesse piacere tanto da potermi laureare in fretta, mi piacevano solo così, le materie...ma poi solo perchè c’era Marta mi sono iscritta, perchè io sono sempre stata sola. Per paura di essere ancora sola e di sbagliare mi sono messa sui libri.
Mi vergogno nei confronti dei miei genitori e soprattutto nei confronti di Lorenzo. Ormai cosa posso fare? Non ho futuro io e neanche la nostra storia...quando sottolineo anche solo un paragrafo già mi passa la voglia, mi vengono in mente tutti i pensieri, che sono in ritardo con gli esami, che non so cosa fare....cosa può dare una così a Lorenzo?
Non abbiamo futuro, io non voglio farmi mantenere da nessuno, voglio essere indipendente. Qui non sto bene, che ci posso fare? Sono sola, ho Marta, ma lei non sa neanche per sè, che aiuto mi può dare! Non voglio chiedere niente a Lorenzo, ho già chiesto tanto, non so fare il compito assegnato nè riuscirò a passare il prossimo esame perchè gli esercizi non mi vengono precisi come vogliono loro.
Devo stare con Lorenzo solo perchè lo amo tanto ma che cosa gli posso dare? Se tanto ora non sono felice neanche per me. Io ci penso alle cose che gli dico, che gli fanno male se gliele dico e litighiamo per questo. Ma sono vere perchè... così sono tanto felice, ma in futuro cosa avremo in comune? Io non mi sento di sposarmi, vivere insieme ed avere dei bambini da una persona tanto speciale, che ha studiato tanto, perchè io non lo merito.
Penso che a questo punto mi rimanga solo da essere tanto depressa, perchè cosa vive a fare una persona inutile e stupida, solo per far soffrire le persone? Era meglio, molto meglio se non nascevo.
Io sto tanto male qui, vedo tutti gli altri che hanno tanti amici, riescono in tutto, io mi sento cattiva e in debito e guardata male dagli altri. Ormai neanche se voglio posso tornare indietro.
Perchè non mi viene addosso una macchina? Se no mi uccido io, così me ne vado in cielo vicino a mio nonno che mi voleva tanto bene. Lui sarà tanto scontento di me per il male che ho fatto...devo trovare solo il coraggio di farlo qui non lascio niente, solo mia mamma e mio papà.
Io non voglio fare male a Lorenzo ma lui deve stare lontano da me. Ora è felice ma sarebbe tanto infelice domani. Solo sarà felice, la ragazza che parlava da sola se n’è andata, via, e non torna più, niente più libri e neanche esami, basta...io sono cattiva, Lorenzo deve starmi lontano.
Elisa parte da una problema specifico nella preparazione di un esame per poi arrivare a demolire ogni aspetto della sua vita e di sè.
Non è sorprendente che questa modalità di pensiero possa causare ansia e depressione.
Oggi Elisa ha ventuno anni, continua la sua relazione con Lorenzo e si sta dedicando con passione agli esami universitari.
Se rilegge i pensieri scritti appena l’anno prima, le sembrano lontani, come se vedesse la sua immagine su una vecchia foto in bianco e nero
Dopo un lavoro fatto su di sè...la “ragazza che parlava da sola” se n’è andata...ha lasciato il posto alla ragazza che parla e si relaziona con gli altri.
Dott. Enrico Parpaglione psicologo a Torino